CENTRO DI PSICOTERAPIA COGNITIVA INTEGRATA

Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

“Devo diventare magra come la mia amica”
“Le mie cosce non mi piacciono. Da oggi dieta ferrea”
“Con questo corpo non posso proprio indossare il costume da bagno”
“Se fossi più magro, sarei finalmente felice”

DEFINIZIONE:

sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o di comportamenti connessi all’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale
(APA, DSM-5 2013)

CATEGORIE DIAGNOSTICHE

  • ANORESSIA NERVOSA
  • BULIMIA NERVOSA
  • DISTURBO DELL’ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
  • DISTURBO EVITANTE/RESTRITTIVO DELL’INTROITO DI CIBO (Ortoressia e Reverse Anorexia)
  • PICA
  • DISTURBO DA RUMINAZIONE
  • ALTRI DISTURBI SPECIFICI DELLA NUTRIZIONE E DLL’ALIMENTAZIONE SPECIFICATI (Anoressia Atipica, Bulimia Nervosa a bassa frequenza e/o di durata limitata, disturbo da Binge-Eating a bassa frequenza e/o di durata limitata, Night Eating Syndrome, Disturbo da condotta di eliminazione)

L’anoressia nervosa

Nei casi tipici inizia nell’adolescenza con una marcata perdita ponderale e il raggiungimento di peso corporeo molto basso.
La perdita di peso è perseguita attivamente seguendo una dieta ferrea e molto ipocalorica. Alcune persone per perdere peso eseguono un’attività fisica eccessiva e compulsiva. Altre per dimagrire si inducono il vomito o usano altre forme non salutari di controllo del peso, come ad esempio l’uso improprio di lassativi o di diuretici.
Lo sviluppo di comportamenti bulimici è frequente e circa la metà delle persone migra verso una diagnosi di bulimia nervosa.
Sintomi comuni che si sviluppano con l’anoressia nervosa sono:

  • la depressione,
  • il deficit di concentrazione,
  • la perdita dell’interesse sessuale,
  • l’ossessività
  • l’isolamento sociale.

Nell’anoressia nervosa sono presenti:

  • il basso peso
  • la paura di ingrassare
  • l’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo

Le persone con Anoressia sono insoddisfatte del proprio peso e forma del corpo, in particolare considerano troppo grosse alcune parti del proprio corpo (seno, pancia, sedere, gambe). Inoltre basano la valutazione di sé principalmente su quello che dice la bilancia; un aumento ponderale determina sensazioni di frustrazione e autosvalutazione; un calo di peso, al contrario, aumenta il senso di autocontrollo, di fiducia personale e di autostima.
Una dieta normale non basta per soddisfare la voglia di “perfezione” che si trova in molte ragazze: ricercano e si impongono una dieta severissima, trascurando i bisogni fisiologici del corpo

La bulimia nervosa

Inizia nei casi tipici con una dieta estrema e rigida. Circa un quarto delle persone colpite da bulimia nervosa ha un periodo durante il quale soddisfa i criteri diagnostici dell’anoressia nervosa.

Dopo un certo periodo, le abbuffate interrompono la restrizione dietetica e di conseguenza il peso corporeo tende a rimanere nella norma o lievemente al di sopra o sotto la norma.

Nella maggior parte dei casi gli episodi bulimici sono seguiti da comportamenti di compenso eliminativi, come il vomito autoindotto, l’uso improprio di lassativi e/o di diuretici oppure da comportamenti di compenso non eliminativi, come la restrizione dietetica estrema e rigida o l’esercizio fisico eccessivo e compulsivo.

Nella bulimia nervosa sono presenti:

  • abbuffate con frequenza variabile
  • comportamenti di compenso
  • eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo.

Il passaggio all’anoressia nervosa è raro, più frequente è il passaggio verso gli altri disturbi dell’alimentazione e il disturbo da binge-eating.

Le persone che soffrono di bulimia nervosa si sentono sempre in dovere di seguire una dieta e sono terrorizzate dall’idea di aumentare di peso; se questo accade si deprimono e fanno di tutto per dimagrire: spesso è proprio questo il motivo che le spinge a cercare una cura.

Disturbo da binge eating

Le abbuffate non sono seguite dall’uso sistematico di comportamenti di compenso.

Le caratteristiche cliniche di questo disturbo ricalcano quelle della bulimia nervosa; anche qui sono presenti le abbuffate, ma non sono seguite dall’uso sistematico di comportamenti di compenso.

Gli episodi bulimici accadono in situazioni in cui è presente una tendenza generale a mangiare in eccesso piuttosto che di restrizione dietetica … ciò spiega la forte associazione del disturbo con l’obesità.

Terapia cognitivo comportamentale per i disturbi dell’alimentazione

La terapia cognivo comportamentale si basa sul principio che i processi cognitivi giocano un ruolo importante nel mantenimento del problema e che il trattamento deve affrontare questi processi cognitivi.

La CBT adotta una varietà di procedure generiche cognitive e comportamentali, ma favorisce l’uso di cambiamenti specifici nel comportamento per ottenere dei cambiamenti cognitivi.

Il trattamento è basato sulla teoria transdiagnostica cioè è stato concepito per curare tutti i disturbi dell’alimentazione nei pazienti adulti e adolescenti aldilà della categoria diagnostica ed introduce strategie specifiche per affrontare l’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo che è il nucleo psicopatologico comune a tutti i tipi di disturbo alimentare.

Nel trattamento la diagnosi del disturbo dell’alimentazione non è rilevante per la cura, piuttosto l’intervento è guidato dai meccanismi di mantenimento presenti nel singolo paziente. Verrà costruito insieme al paziente uno schema personalizzato che mostri come il problema si automantiene, questo schema sarà la mappa del trattamento.

Principio della parsimonia

Fare poche cose bene piuttosto che tante male. Il disturbo dell’alimentazione può essere paragonato a un castello di carte! Non per forza va affrontata ogni caratteristica clinica del disturbo dell’alimentazione presente, molte di esse si trovano nella seconda e terza fila del castello e si risolvono indirettamente se sono affrontate le caratteristiche cliniche principali.

Il terapeuta e il paziente lavorano insieme, come una “squadra”, per superare il disturbo dell’alimentazione
“Con il talenoi si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra che si vincono i campionati” Michael Jordan
Per i pazienti sottopeso le prime sedute vengono dedicate ad affrontare la scarsa
motivazione al cambiamento, la restrizione dietetica calorica e il sottopeso.

Per i pazienti adolescenti è previsto il coninvolgimento dei genitori e degli altri significativi, al fine di valutare e affrontare i fattori familiari che possono inconsapevolmente ostacolare il tentativo della pesona di cambiare.

È previsto un modulo specifico per affrontare la preoccupazione eccessiva per le forme del corpo a fine di ridurre l’immagine corporea negativa che mantiene il disturbo alimentare.

Per i pazienti che soffrano di Binge Eating o altre forme di Disturbo dell’alimentazione associato a sovrappeso o obesità (IMC ≥25) il programma prevede l’integrazione con il modulo specifico per la gestione del peso in eccesso.

Per saperne di più http://aidap.org/i-disturbi-dellalimentazione-cosa-sono-come-affrontarli/

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Ordine Psicologi Marche
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