CENTRO DI PSICOTERAPIA COGNITIVA INTEGRATA

DOMANDE FREQUENTI

QUANDO ANDARE DALLO PSICOLOGO

L’obiettivo principale di un intervento psicologico è aumentare il benessere delle persone, ovvero la possibilità di stare bene negli ambienti in cui la persona è inserita esprimendo al meglio le sue potenzialità, in connessione con il momento di vita che sta attraversando.

In generale l’aiuto di uno psicologo va cercato quando si attraversa un periodo di sofferenza psicologica che può creare delle limitazioni, dei veri blocchi, nella vita di ogni giorno, sul lavoro, con i familiari o gli amici.

Chiedere una consulenza può permettere di fare il punto della situazione, di mettervi un po’ di ordine.

A volte anche pochi incontri riescono a essere d’aiuto, mentre altre situazioni richiedono un percorso di psicoterapia.

Ci vuole tempo per capire la causa della sofferenza che compromette la qualità della vita, per individuarne il significato e per cambiare il modo di reagire alle situazioni.

Non esistono verità e soluzioni valide per tutti, lo psicoterapeuta possiede gli strumenti e le conoscenze per guidare il paziente attraverso il suo mondo emotivo e nell’affrontare la sofferenza ed aiutandolo a mettere a frutto le risorse personali al fine di trovare nuovi equilibri per soddisfare i propri bisogni.

Un obiettivo che si raggiunge in due, lo psicoterapeuta aiuta il paziente ad aiutarsi.

Il paziente può cominciare a pensare in modo diverso a ciò che fa lo star male, si possono sviluppare nuovi modi per affrontare le situazioni, capire di più come ci si sente e cosa si vuole da sé e dagli altri, le ragioni del proprio comportamento; uno psicologo o uno psicoterapeuta ascolta senza giudicare, per quanto le cose che il paziente gli sta dicendo possano sembrare al paziente spaventose, ignobili, imbarazzanti.

L’ascolto e l’accoglienza dei vissuti, delle emozioni e dei pensieri del paziente senza giudizi è il primo compito di uno psicologo/psicoterapueta.

Inoltre, qualsiasi cosa il paziente dica al suo terapeuta è coperta dal segreto professionale e rimane confidenziale.

Lo psicologo/ psicoterapeuta è tenuto ad attenersi al Codice Deontologico Nazionale degli Psicologi che dedica al segreto professionale più articoli.

LE FIGURE PROFESSIONALI DELLA SALUTE MENTALE

Nel campo della salute mentale vi è spesso confusione sui ruoli, competenze ed iter formativi dei diversi professionisti. E’ importante essere ben informati su questi aspetti.

LO PSICOLOGO

Lo psicologo è un professionista che ha conseguito una laurea in psicologia di durata quinquennale, ha sostenuto un anno di tirocinio post-laurea, ha sostenuto l’esame di stato e si è regolarmente iscritto all’albo degli psicologi della sua regione.

Consulta qui l’albo unico nazionale degli psicologi per cognome del professionista.

L’Art. 1 dell’ordinamento della professione dello psicologo (Legge 56 del 1989) afferma: 

La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.

Lo psicologo, a seconda del suo iter formativo, avrà competenze e aree di specializzazione differenti: lo psicologo scolastico, il ricercatore (svolgerà ricerche empiriche empiriche presso enti pubblici e privati sulla clinica, sulla psicologia scolastica, sulla comunicazione pubblicitaria e sociale, ecc), lo psicodiagnosta (esperto in valutazioni in ambito peritale o diagnosi cliniche), lo psicologo del lavoro e delle organizzazioni (specialista in formazione e selezione del personale in contesti aziendali), lo psicologo sociale o di comunità (inserito in contesti di riabilitazione o in centri e associazioni terapeutiche), il neuropsicologo (specialisti nello studio delle attività cerebrali in relazione con l’attività psichica), lo psicologo della salute. 

Lo psicologo è un esperto dei processi emotivi e comportamentali dell’individuo ed è abilitato alla somministrazione di test proiettivi e psicometrici per valutazioni psicologiche e diagnosi; è abilitato all’intervento di consulenza e sostegno psicologico in ambito privato e pubblico. Può inserirsi in equipe complesse medico-psicologiche in contesti socio-sanitari e organizzativi.

Sono molte le cose che può fare, purché non si configurino come terapia, poiché tale attività richiede il titolo di psicoterapeuta (può effettuare colloqui di sostegno psicologico). Inoltre lo psicologo non può prescrivere farmaci, perchè per fare questo occorre una laurea in medicina. Se possiede una laurea in medicina oltre a quella in psicologia lo può fare. Lo psicologo è inserito tra le professioni sanitarie (clicca).

LO PSICOTERAPEUTA

Lo psicoterapeuta è un professionista laureato e specializzato, il cui iter formativo si prolunga per almeno quattro anni dopo la laurea e l’iscrizione all’albo professionale. La psicoterapia è una specializzazione sanitaria riservata a laureati di medicina e chirurgia (non necessariamente psichiatri) e laureati in psicologia, iscritti ai rispettivi albi professionali.

Dal terzo anno di specializzazione, il professionista può effettuare psicoterapie se rispetto ai casi seguiti vi è una supervisione da parte della scuola formativa.

La psicoterapia si occupa di disturbi emotivi e comportamentali di diversa entità e gravità che vanno dal disagio emotivo ed esistenziale a disturbi psicopatologici e psichiatrici. 

Lo psicologo psicoterapeuta non può prescrivere farmaci, il medico psicoterapeuta può farlo.

Gli orientamenti di psicoterapia sono molteplici (cognitivo, psicodinamico, sistemico relazionale, gestalt, analisi transazionale, ecc.), come differenti sono le relative teorie della patologia e della cura.

In Italia le scuole di specializzazione in psicoterapia sono diverse sia pubbliche sia private-abilitate e ciascuna prepara i professionisti al trattamento di specifiche utenze e fasce di età. Vedi qui sito del MIUR per cercare una scuola di psicoterapia.

Uno psicoterapeuta può essere quindi sia un medico che uno psicologo (iscritto nella sezione psicoterapia delll’albo degli psicologi) che potrà esercitare la professione di psicoterapeuta in ambito privato o pubblico.

LO PSICHIATRA

Lo psichiatra è un medico laureato e specializzato in psichiatria. Consulta qui l’anagrafe dei
medici
chirurghi ed odontoiatri italiani per trovare il medico. La psichiatria è una specializzazione medica e
comporta, dopo la laurea in medicina e chirurgia e iscrizione all’albo professionale, un percorso di quattro
anni in psichiatria. Le competenze sono quelle di un medico nell’area della salute mentale. Lo psichiatria di
norma interviene tramite terapia farmacologica e con il colloquio clinico.
Può conseguire il titolo di psicoterapeuta tramite un altro corso post-laurea o in assenza di un ulteriore
corso formulando una richiesta formale presso il proprio Ordine Provinciale di riferimento per iscriversi
nell’apposito elenco di medici-psicoterapeuti.
Può effettuare psicoterapie di un particolare orientamento (psicodinamiche, cognitive, ecc.) solo dopo uno
specifico training.

LO PSICOANALISTA

Lo psicoanalista è uno psicoterapeuta di un particolare orientamento, quello psicoanalitico, ha sostenuto
un training all’interno di una società che approfondisce la teoria e la tecnica psicoanalitica (la più nota è la
SPI); ha condotto un’analisi personale e didattica e ha svolto attività clinica supervisionata. I laureati che
possono accedere a questa specializzazione sono iscritti all’ordine dei medici o degli psicologi.

IL NEUROLOGO

è un laureato in Medicina, iscritto all’Ordine Albo dei Medici, specializzato in neurologia. L’attività del
Neurologo è specificatamente medica: si occupa della diagnosi e terapia delle malattie organiche del
sistema nervoso centrale, periferico ed autonomo. In passato il neurologo si occupava anche delle
patologie psichiatriche (oggi per queste è più utile rivolgersi allo psichiatra, figura nata successivamente),
mentre attualmente il suo interesse si rivolge alle patologie d’organo.

Si dovrebbe consultare essenzialmente per malattie neurologiche (epilessia, infezioni del sistema nervoso, come encefalite,
meningite o ascesso cerebrale, malattie neurodegenerative, come il morbo di Gehrig (SLA) o il morbo di
Alzheimer, sclerosi multipla, malattie del midollo spinale, sia di tipo infiammatorio sia di tipo
autoimmune, emicrania).

IL NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

è un laureato in Medicina, abilitato e specializzato in neuropsichiatria infantile ed iscritto all’Ordine Albo
dei Medici. È un medico che si occupa dello sviluppo neuropsichico normale e patologico dell’individuo in
età compresa fra 0 e 18 anni. La neuropsichiatria infantile è una branca specialistica della medicina che è
nata nel secondo dopoguerra come sotto-specializzazione della clinica delle malattie nervose e mentali ed
ha acquistato una sempre maggiore autonomia rispetto alla neurologia e alla psichiatria.

IL COUNSELOR

il counseling è una professione intellettuale non organizzata, ovvero priva di una legge istitutiva e di un
ordine professionale. A seguito del varo da parte del parlamento della legge 14 gennaio 2013, n. 4, “in
materia di professioni non organizzate” il counseling è stato inserito tra le professioni intellettuali, per
esercitare le quali non è necessario seguire alcun iter specifico.

La normativa lascia al singolo professionista la facoltà di qualificarsi professionalmente intraprendendo un
percorso di certificazione professionale presso un’associazione professionale di categoria o attraverso la
cosiddetta autoregolamentazione volontaria.

Sono professionisti che si presentano al pubblico con vari nomi, tra i più diffusi vi sono quelli di counselor,
mental coach, reflector, motivatore, consulente filosofico, e così via.

Diversamente dalle altre figure professionali prese in considerazione sopra non sono professioni
regolamentate dallo Stato, cioè non c’è un ordine professionale che fissa determinati requisiti e/o
parametri sia sotto l’aspetto del percorso formativo per acquisire il titolo di counselor (ci sono delle
associazioni a cui si può aderire, che fissano alcuni parametri formativi ma non è obbligatorio) sia per
stabilire un codice di condotta (codice etico e deontologico) da adottare per garantire e tutelare gli utenti.
“Non regolamentate” significa che, potenzialmente, chiunque potrebbe proporsi con uno di questi nomi.

Non essendo una professione sanitaria l’ambito di pertinenza del counselor è limitato alla salutogenesi. Il
counselor agisce cioè in quei contesti dove non c’è disagio/disturbo mentale.

Il counselor non può trattare il disturbo mentale e quindi non “cura”; non potendo per legge erogare una terapia (nè
psicologica nè psicoterapica nè farmacologica nè di altro tipo) non è un terapeuta.

A volte il basso costo in termini sia economici che di tempo dei titoli rilasciati (generalmente tre anni) e
l’assenza di requisiti scolastici di base (in alcuni casi è sufficiente un diploma di media inferiore, in altri
superiore) fa si che tali figure siano da alcuni anni in forte crescita numerica.

ACCOGLIENZA

Il primo incontro è un momento di conoscenza reciproca, di ascolto e accoglienza rispetto al problema per cui lo psicologo/psicoterapeuta è contattato.

E’ un primo passo per comprendere il disagio e capire come affrontarlo.

In questa sede viene fatta una prima valutazione della situazione, valutando se vi fosse la necessità di consultare altri professionisti presenti all’interno del centro (ad es. l’affiancamento di un altro professionista in caso di un lavoro su più soggetti; il consulto di uno psichiatra) e viene illustrata la modalità di lavoro, l’approccio terapeutico e verrà espressa una prima proposta di intervento.

La durata di un intervento psicologico è variabile e dipende da molti fattori; cadenza e durata sono proposti dal professionista in base alla problematica esposta.

Durante il primo colloquio il professionista fornisce al paziente tutte le informazioni relative al Segreto Professionale, al consenso informato, alla detraibilità delle sedute psicologiche e psicoterapeutiche.

CONSENSO INFORMATO

Tramite il consenso informato un individuo, in piena libertà e coscienza, viene reso edotto da parte del professionista delle implicazioni della prestazione richiesta alla cui esecuzione, in piena coscienza e libertà, presta il suo assenso.

Qualunque trattamento sanitario, ivi comprese le attività cliniche svolte in ambito psicologico, necessita del preventivo consenso del paziente, il quale deve essere adeguatamente informato circa le prestazioni che riceverà, le finalità e le modalità delle stesse. Il Codice deontologico degli Psicologi Italiani – all’art. 24 – prevede espressamente che lo psicologo, nella fase iniziale del rapporto professionale, fornisca all’individuo, al gruppo, all’istituzione o alla comunità, siano essi utenti o committenti, informazioni adeguate e comprensibili circa le sue prestazioni, le finalità e le modalità delle stesse, nonché circa il grado e i limiti giuridici della riservatezza. Pertanto, lo psicologo è tenuto ad operare in modo che chi ne ha diritto possa esprimere un consenso informato” (Ordine degli Psicologi Marche).

Laddove destinatari del trattamento fossero minori, il consenso informato sarà per gli stessi prestato dai rispettivi esercenti la responsabilità genitoriale.

DETRAIBILITA'

Con la circolare n. 20/E (pagina 36, punto 5.15 – Spese per sedute di psicoterapia) l’Agenzia chiarisce che sia le spese sostenute per sedute di psicologia che quelle per sedute di psicoterapia devono considerarsi entrambe oneri detraibili nella dichiarazione dei redditi dei contribuenti che le sostengono, in quanto equiparabili alle spese sanitarie rese da un medico, e precisa che entrambe le prestazioni sono ammesse alla detrazione senza la necessità della prescrizione medica.

Stralcio della circolare:

5.15 Spese per sedute di psicoterapia

D: Nell’elenco delle figure professionali e delle arti ausiliare riconosciute dal
Ministero della Salute le figure del medico chirurgo, dell’odontoiatra, del
veterinario, dello psicologo -psicoterapeuta e del farmacista sono riportate in una
tabella distinta rispetto a quelle indicanti le figure professionali di cui al DM 29
marzo 2001.Si chiede di sapere se sia corretto ritenere appartenenti alla stessa categoria professionale il medico chirurgo e lo psicologo,con la conseguenza che anche per le prestazioni rese da questi ultimi non sia necessario richiedere la prescrizione medica.

R: Il Ministero della Salute ritiene equiparabili, ai fini che in questa sede
interessano, le prestazioni professionali dello psicologo e dello psicoterapeuta alle prestazioni sanitarie rese da un medico, potendo i cittadini avvalersi di tali
prestazioni anche senza prescrizione medica. È pertanto possibile ammettere alla
detrazione di cui all’art. 15, comma ,1 lett. c), del TUIR le prestazioni sanitarie
rese da psicologi e psicoterapeuti per finalità terapeutiche senza prescrizione medica. ( Ordine degli Psicologi- Consiglio Nazionale, Prot. 11000176 Roma, 18 maggio 2011, oggetto: circolare n. 20/E del 13/05/2011 dell’Agenzia Nazionale delle Entrate)

PRESENTI SU:

Ordine Psicologi Marche
INPSICO
PSICOTERAPIA COGNITIVA INTEGRATA

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