CENTRO DI PSICOTERAPIA COGNITIVA INTEGRATA

ACT

L’Acceptance and CommitmentTherapy, o ACT è una nuova forma di psicoterapia pratica ed esperienziale, che mira ad aumentare la flessibilità psicologica e aiutare i pazienti a costruirsi una vita piena e significativa secondo i propri valori.

L’essenza della terapia ACT: accettare ciò che è fuori dal tuo personale controllo e impegnarti in azioni che migliorano la qualità della tua vita.

Lo scopo dell’ACT:

  • Aiutarti a creare una vita piena e ricca, significativa mentre impari a trattare i tuoi pensieri e le tue emozioni dolorose in modo più efficace in modo che abbiano un impatto minore su di te.
  • Aiutarti a capire cosa è veramente importante per te nel profondo del tuo cuore.

Sono previsti anche degli esercizi pratici per imparare a gestire questi pensieri e emozioni dolorosi:

  • Come lasciare andare i ricordi, le preoccupazioni, i pensieri dolorosi
  • Come entrare in contatto con ciò che è importante per te pianificando obiettivi
  • Come gestire la paura, la rabbia, la colpa, la vergogna

Secondo il “modello ACT” la sofferenza patologica è concettualizzata come un problema di iperfocalizzazione sull’evitamento degli stati interni (l’evitamento esperienziale) e sulla rinuncia all’investimento sui propri autentici scopi.

MAMMA GATTA

Immaginati la Mamma gatta con la sua cucciolata di sei teneri batuffoli dentro una scatola di cartone. Uno dei piccoli, il gattino bianco e nero che ha appena aperto gli occhi, sembra particolarmente vivace. Mentre la mamma allatta i fratelli, lui rotola fuori dalla scatola e non vedendo più la madre, si mette a strillare. La Mamma Gatta alza lo sguardo e senza un attimo di esitazione punta direttamente verso il cucciolo, lo prende per la collottola e lo riporta al sicuro dentro la scatola, poi lo lecca finché il piccolo non si è calmato.
 Questo comportamento non è esclusivo dei gatti, è presente in molte specie animali e in quasi tutti i mammiferi. Per quanto riguarda gli umani, non abbiamo questa “linea diretta” con il cucciolo a disagio. È probabile invece che il piccolo che piange riceva risposte del tipo: “ora non ho tempo”, “aspetta che torni il babbo”. Oppure potrebbe sentirsi chiedere spiegazioni: “perché l’hai fatto di nuovo?” o essere giudicato “se ti comporti così è normale che..”, invalidato “non hai ragioni di piangere” o minacciato “smetti di piagnucolare o te ne pentirai!”, oppure deriso, respinto: “guardatelo, il bimbo grande che frigna, non sei poi così avventuroso?!”, “ non ti voglio dentro la scatola, qui possono entrare soltanto i gattini buoni”…
 Al contrario della Mamma Gatta, che istintivamente rassicura e conforta il piccolo, gli umani sviluppano una serie di comportamenti guidati dai giudizi della loro mente.

Noi tutti impariamo come rapportarci al nostro disagio interiore dall’esempio, osservando il comportamento degli adulti che a loro volta sono cresciuti fra gli altri adulti umani.
 E tu? Quando il gattino del tuo disagio interiore comincia a strillare, quando i tuoi pensieri auto-giudicanti rimbombano, o il bambino dei tempi lontani soffre di nuovo, cosa fai?

Come tratti questo gattino o bambino? Lo ricevi aprendo il tuo cuore con l’intenzione di alleviare la sofferenza, oppure giri le spalle, lo respingi, ignori, sminuisci, deridi, chiedi spiegazioni o metti in atto qualsiasi altro comportamento che non sia  quello di accettare con compassione la sua paura? Notalo semplicemente.

E nota, se puoi fare un po’ di spazio a questa parte di te ferita, ai giudizi pesanti, alle previsioni di fallimento, alle sensazioni di panico, se puoi prenderti cura di tutto ciò, un po’ come fa mamma gatta

Jolanta Burzynska 
Psicoterapeuta

L’essenza di molti problemi clinici:

  • Lotta e sofferenza:
    Rimanere intrappolati in pensieri o ricordi difficili, lottare con emozioni o sensazioni dolorose e vivere nel passato o nel futuro.
  • Fare cose che impoveriscono o peggiorano la vita a lungo termine

L’obiettivo dell’ACT:

Una vita ricca e piena e significativa

  • Apprendere nuove abilità per occuparsi dei pensieri e delle emozioni difficili più efficacemente e vivere nel presente
  • Chiarire i propri valori, pianificare obiettivi significativi e fare cose che espandono e arricchiscono la vita nel lungo termine

Molti degli strumenti che le persone utilizzano per risolvere i problemi, conducono in una trappola che crea sofferenza.

La sofferenza psicologica è normale, è importante ed accompagna ogni persona. Non è possibile sbarazzarsi volontariamente della propria sofferenza psicologica.

Si può vivere un’esistenza dettata dai propri valori, iniziando da ora, ma per farlo si dovrà imparare come uscire della propria mente ed entrare nella propria vita.

L’Acceptance and CommitmentTherapy si basa su tre punti fondamentali:

Accettazione: di norma, tentando di sbarazzarsi del proprio dolore si arriva solamente ad amplificarlo, intrappolandosi ancora di più in esso e trasformando l’esperienza in qualcosa di traumatico.

Per natura l’uomo quando ci si trova di fronte ad un problema tende a cercare di capire come attaccarlo e risolverlo, ma… volte il tentativo di usare questa organizzazione mentale dinanzi alle proprie esperienze interne non funziona.

Quando ci si imbatte in un evento interno doloroso infatti, si tende a fare ciò che si fa solitamente: organizzarlo e risolverlo per sbarazzarsene. In realtà però le esperienze interne non sono uguali agli eventi esterni e i metodi per cercare di eliminarle non funzionano.

Deve essere chiaro che l’accettazione, come viene intesa in questo contesto, non è rassegnazione; né un tollerare il proprio dolore, o il sopportarlo, ma è un vitale e consapevole contatto con la propria esperienza.

Impegno e vita basata sui valori: quando si è coinvolti nella lotta contro i problemi psicologici spesso si mette la vita in attesa, credendo che il proprio dolore debba diminuire, prima di iniziare nuovamente a vivere.

L’ACT invita a uscire dalla propria mente ed entrare nella propria vita intraprendendo azioni impegnate in direzione di quelli che sono i propri valori.

Mindfulness: è un modo di osservare la propria esperienza

Attraverso tecnichemindfulness si impara a guardare al proprio dolore, piuttosto che vedere il mondo attraverso di esso; si può comprendere che ci sono molte altre cose da fare nel momento presente, oltre a cercare di regolare i propri contenuti psicologici.

Uno degli obiettivi è imparare a stare dentro la sofferenza, piuttosto che contrastarla: prendere atto di quello che non si può modificare e concentrare le energie su ciò che è invece in proprio potere.

La costante possibilità di provare dolore psicologico è un peso che ci portiamo dietro e con cui dobbiamo fare i conti. Questo non significa che ci si debba rassegnare ad arrancare attraverso una vita di sofferenze.

Il dolore e la sofferenza sono due cose diverse e l’ACT sostiene che ci sia un modo per cambiare la propria relazione con il dolore e per vivere una buona vita (Hayes e Smith, 2005).

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