Psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva e adolescenza
In cosa consiste
Attraverso il dialogo, il gioco o il disegno, il terapeuta aiuta il bambino a comprendere i suoi pensieri negativi, a riconoscere le emozioni che ne conseguono e i comportamenti sintomatici.
Questo lavoro di comprensione e riconoscimento dei propri vissuti, può dare inizio ad una fase di cambiamento e quindi di riduzione della sintomatologia e del malessere.
Come si procede
Il percorso psicoterapeutico in età evolutiva si inizia sempre con i colloqui con i genitori.
Successivamente il terapeuta potrà procedere con alcuni incontri di osservazione e colloquio con il bambino stesso, seguito da un incontro con i genitori detto incontro di restituzione, in cui il terapeuta condividerà i contenuti emersi, fornirà informazioni sulla diagnosi e verrà delineato il progetto terapeutico.
La psicoterapia in età evolutiva procede con la costante partecipazione dei genitori.
Uno degli obiettivi della psicoterapia dell’età evolutiva infatti consiste nell’aiutare i genitori a decodificare i bisogni emotivi del bambino, restituire una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e strumenti di comunicazione efficaci con il proprio figlio.
La psicoterapia cognitiva in adolescenza
Anche nella psicoterapia con l’adolescente si procede con degli incontri preliminari con i genitori, poi l’intervento si concentra quasi esclusivamente sul giovane paziente con particolare attenzione al mantenimento degli spazi di privacy, così importanti in questa fase evolutiva.
La costruzione di una relazione di fiducia esclusiva e protetta è la maggiore esigenza per un adolescente che si avvicina ad un percorso psicologico.
Il trattamento prevede comunque sedute di confronto con i genitori, essendo l’adolescente ancora parzialmente dipendente dalle sue figure di riferimento, ma il bisogno di autonomia e di differenziazione dai “grandi” è prioritario e stabilisce un setting molto simile a quello degli adulti.
